Cosa contiene un buon solare?

Oggi è cresciuta molto l’attenzione alle formule e agli ingredienti che un’azienda sceglie per i propri prodotti. Gli standard di cui si deve tener conto per la realizzazione di un cosmetico son sempre più elevati e ne determinano la qualità, la sicurezza e l’efficacia. Questi tre aspetti, però, non riguardano solo il prodotto e il suo diretto interlocutore, ossia la pelle, ma devono considerare il corpo e la fisiologia nella sua totalità e l’ambiente in cui viviamo.
Ma partiamo con ordine…
Perché iniziare a pensare alla protezione solare prima dell’estate?
La primavera è uno dei periodi più belli dell’anno, soprattutto quando, dopo un lungo inverno, vediamo il cielo terso e sentiamo il sole scaldare a poco a poco la nostra pelle. Il primo desiderio che sentiamo è di sdraiarci all’aperto e lasciarci baciare dai teneri raggi di luce, e perché no, conquistare già qualche tono d’abbronzatura per superare definitivamente il pallore dell’inverno.
Di certo è una cosa che ci viene spontanea e naturale e che non ci fa pensare nemmeno per un secondo che quel sole possa essere pericoloso per la nostra pelle. Non ti preoccupare, non vogliamo rovinarti uno dei momenti più piacevoli di questa stagione! Ma vorremmo spiegarti perché dovresti portare sempre con te la protezione solare nei tuoi momenti di relax in giardino, sul terrazzo o nelle tue gite fuori porta del weekend.
Conosci i diversi raggi solari e impara a difenderti!
Iniziamo con una premessa: il sole è fonte di Vita e svolge un ruolo fondamentale per tutti noi. Ecco alcuni esempi di benefici dati dal sole al nostro corpo:
- Sintesi della Vitamina D (previene rachitismo e osteoporosi)
- Azione antisettica e antibatterica
- Aiuta contro diverse malattie della pelle (seborrea, forfora, eczemi, psoriasi, ecc.)
- Fotosintesi della melanina
- Effetto antidepressivo
- Effetto anti-ipertensivo
Il nostro corpo è preparato per adattarsi e proteggersi dal sole. Per questo nasciamo con un determinato fototipo e sensibilità ai raggi solari, in base alla nostra origine. Oggi però l’ambiente in cui viviamo, in cui passiamo il nostro tempo o le nostre vacanze, ma anche lo stile di vita è sempre più diversificato e non strettamente correlato alle nostre origini, di conseguenza le nostre difese naturali non sono sufficienti per prevenire i danni dei raggi solari.
Di tutti i raggi che emette il sole, la maggior parte viene filtrata dall’Ozono, impedendo che raggiungano la terra. Ma quelli con cui dobbiamo fare i conti sono gli UVA e gli UVB, che sono i raggi Ultravioletti. Il 90% di questi raggi ultravioletti è composto da UVA mentre solo il 10% di UVB. Si tratta di una percentuale curiosa perché paradossalmente noi riusciamo a percepire fisicamente solo gli effetti degli UVB, che elencheremo a breve.
I raggi UVB
- Si concentrano nei mesi estivi e raggiungono il picco nelle ore più calde della giornata;
- Si fermano nello strato epidermico;
- Provocano scottature ed eritemi solari;
- Effetti visibili, immediati e transitori;
I raggi UVA
- Sono costanti tutto l’anno e nell’arco di tutta la giornata;
- Penetrano in profondità e raggiungono il derma;
- Causano danni a lungo termine e rotture del DNA (che significa una scorretta riproduzione cellulare e può portare alla formazione di tumori cutanei benigni e maligni.)
- Responsabili del foto-invecchiamento e della formazione delle rughe;
- Rompono le fibre di elastina e collagene e degradano le proteine dermiche.
Consigli per un’esposizione sicura
- Evitare di esporsi dalle 11 alle 15 di pomeriggio;
- Dosare l’esposizione durante tutta l’estate;
- Fare attenzione alla riflessione: anche all’ombra o sotto l’ombrellone considerare che la spiaggia riflette quasi il 20% della luce solare (la neve l’80%!);
- Il momento migliore per l’esposizione secondo la nostra cronobiologia: alla notte e al mattino le cellule si replicano e quindi siamo più esposti ai danni causati dal sole, nel pomeriggio invece avvengono i processi riparativi della pelle che ci permettono di avere un’esposizione più salutare.
Individuare il proprio Fototipo
A grandi linee i Fototipi standard si suddividono in 6 tipi (Classificazione dei Fototipi di Fritzpatrick)
- Fototipo 1: Sensibilità agli UV elevata, si scotta sempre e non si abbronza mai. Tempo di autoprotezione da 0 a 10 min.
- Fototipo 2: Sensibilità agli UV elevata, si scotta con facilità e si abbronza poco. Tempo di autoprotezione da 10 a 20 min.
- Fototipo 3: Sensibilità agli UV media, si scotta moderatamente, si abbronza con rapidità. Tempo di autoprotezione da 20 a 30 min.
- Fototipo 4: Sensibilità agli UV scarsa. Si scotta minimamente, si abbronza sempre con rapidità. Tempo di autoprotezione da 30 a 45 min.
- Fototipo 5: Sensibilità agli UV minima. Si scotta raramente, si abbronza intensamente e con rapidità. Tempo di autoprotezione 60 min.
- Fototipo 6: Sensibilità agli UV nulla. Non si scotta mai, sempre intensamente pigmentato. Tempo di autoprotezione 90 min.
I filtri solari
Nella composizione di un solare, più l’SPF è alto, maggiore è la quantità di filtri presenti all’interno della sua formulazione. I filtri solari non sono mai privi di conseguenze per la pelle e l’ambiente, ma non potendo farne a meno, scegliamo almeno l’utilizzo più responsabile e sicuro. Dal momento che una persona dal fototipo 1, una volta applicata una protezione con un SPF 30, sarà protetta per 5 ore (tempo di autoprotezione del fototipo x spf = tempo che impiega la pelle con protezione per scottarsi alla massima esposizione solare), applicare dei solari con una protezione più alta rispetto a quello di cui realmente abbiamo bisogno non si rivela la scelta più sostenibile.
Se il solare è di ottima qualità (filtri di ultima generazione e protezione UVB + UVA) e viene applicato nel modo corretto, la protezione con SPF 30 può tranquillamente considerarsi una Protezione Alta per i fototipi più chiari. Allo stesso modo, per i fototipi medi sarà sufficiente una Protezione Media, equivalente ad un SPF 15. Così facendo non andremo a sovra caricare la nostra pelle e l’ambiente con più filtri del necessario.
La differenza tra i filtri chimici e i filtri fisici
La protezione e la sicurezza sono due fattori che non possono venir meno nella formulazione di un solare e, in questo caso, solo la tecnologia moderna è in grado di garantirci la massima qualità ed efficienza quando si parla di protezione.
I filtri fisici come il ossido di zinco e il biossido di titanio, proteggono la pelle schermando la luce solare attraverso la riflessione. Queste molecole agiscono come uno specchio e deviano i raggi solari impedendo che penetrino la pelle. La nota negativa è che la riflessione della luce crea il tanto temuto effetto ‘’fantasmino’’, compromettendo la sensorialità e il comfort del prodotto attesi. Così le molecole vengono sempre più frammentate fino a diventare ‘’nano’’. Quando una molecola come il biossido di titanio è nella sua forma nano è difficilmente controllabile, penetra in profondità nella pelle e nell’ambiente e diventa catalizzatore di processi ad oggi sconosciuti.
Il compromesso che possiamo trovare è quindi avere all’interno di un solare la minor concentrazione di filtri solari con la massima resa di protezione possibile, e questo è possibile solo grazie all’utilizzo di filtri di ultimissima generazione.
I filtri chimici invece assorbono la luce solare trasformandola in energia chimica e calore. Non sono privi di rischi, sia endocrini che per l’ambiente marino, ma escludendo i filtri chimici dannosi pe la vita acquatica (qui puoi trovare la lista con tutti gli ingredienti da evitare), il filtro chimico di nuova generazione si rivela la soluzione più sicura e controllabile.
I filtri che abbiamo utilizzato hanno un meccanismo a metà tra i filtri fisici e i filtri chimici, lavorano sia per riflessione, che per assorbimento senza che avvenga una modifica della molecola del filtro chimico. Utilizzare un meccanismo moderno di questo tipo che lavora su entrambi i fronti permette una concentrazione minore di filtri e una maggiore efficienza protettiva.
La sensorialità e l’ayurveda
Una volta espletate le funzioni protettive cardine il solare è un cosmetico che parla alla persona grazie alla sua texture e il suo profumo. La nostra linea solare ha tutte le caratteristiche sensoriali tipiche dei nostri cosmetici professionali. L’Acqua Solare e la Crema Doposole sono due prodotti complementari che lavorano per riportare la fisiologia esposta al calore del sole al suo equilibrio. Sono prodotti completamente naturali e come per le protezioni solari contengono gli estratti ayurvedici designati all’equilibrio di Pitta.
Gli estratti utilizzati sono il Sandalo Bianco, la Rosa, il Fiore di Loto, il Vetiver e il Cyperus Rotundus.
Se nei primi 3/4 giorni mantengo vitale la pelle, e quindi non la scotto grazie a una giusta protezione, permetto alla melanina di formarsi e alla pelle di proteggersi in modo autonomo. Grazie all’idratazione poi riuscirò a mantenere un’abbronzatura dorata, compatta e nutrita.