L’olio ayurvedico, chiamato anche Thailam, riveste il ruolo di interprete principale del massaggio ayurvedico: esso è la combinazione della forza vitale delle piante in esso contenute e dell’energia positiva che corona la sua preparazione.
La pratica quotidiana del massaggio ayurvedico, è una della strategie più importanti per la salute e la prevenzione. Il massaggio regolare con gli oli erbalizzati scelti a seconda della propria fisiologia e della stagione, offre effetti che equilibrano la propria specifica costituzione, stimolano il sistema immunitario, combattono la stanchezza, migliorano la resistenza fisica e il sonno.
“Se una persona pratica regolarmente il massaggio d’olio, il suo corpo non risente di lesioni o del lavoro più duro. La sua struttura fisica diventa forte, flessibile ed attraente. Mediante questa pratica il processo dell’invecchiamento è rallentato”
Aiuta a rimuovere le tossine, migliora la circolazione, aumenta la flessibilità di muscoli e articolazione, nutre i tessuti, rende la pelle soffice e luminosa. Secondo la medicina ayurvedica il massaggio ha un effetto calmante sul sistema nervoso e di riequilibrio sul sistema endocrino.
Nella tradizione ayurvedica, l’oleazione del corpo con oli ayurvedici viene chiamata “snehana”. Questa parola deriva da Snih che significa “attaccare, stare attaccato” ma anche “amare, voler bene, sentire affetto”. Massaggiare il corpo con oli ayurvedici diventa così un importante atto d’amore che facciamo nei confronti di noi stessi: esso nutre, lubrifica e lenisce il corpo, la mente e i sensi.
Il processo di preparazione dell’olio ayurvedico combina conoscenza, tradizione, dedizione, integrità delle leggi di natura e dura in media dai 2 ai 7 giorni. Durante tutto il procedimento, gli oli sono vegliati giorno e notte da operatori esperti e vengono rispettati i tempi, eseguite azioni e utilizzati suoni in accordo con le Leggi di Natura.
Questi oli, unici nel loro genere, sono composti da un olio chiamato base a cui vengono aggiunte decine e decine di parti di piante selezionate sulla base delle antiche formule contenute nei testi vedici che si tramandano da migliaia di anni. Da qui il termine erbalizzati.
Secondo l’ayurveda, ogni pianta ha un’azione specifica sulla fisiologia e la creazione della sinergia di decine di piante è una scienza antica che garantisce sicurezza ed efficacia.
Ogni singola azione del processo di produzione contribuisce all’efficacia e agli effetti dell’olio, dal rispetto dei precisi tempi di raccolta delle diverse piante fino alle modalità di miscelazione.
Solamente le piante di altissima qualità vengono raccolte nelle incontaminate foreste e rigogliosi pendii dell’India, pulite, analizzate e incorporate nella miscela. A seconda della formulazione da produrre, la pianta può essere selezionata intera, oppure può essere scelta una sua parte specifica tra radice, stelo, foglie, fiori e semi.
L’olio ayurvedico non è la somma di diversi elementi, ma è in tutto e per tutto un prodotto indissolubile, unico, vivo, in grado di essere digerito e “utilizzato” dal corpo.
In ayurveda, cibo, cosmetici, oli e pensieri vengono digeriti allo stesso modo: ogni olio viene quindi composto secondo questo concetto della digeribilità, tenendo conto della leggerezza/pesantezza dell’olio base e delle piante. Ogni fisiologia, ogni individuo ha uno specifico potere digestivo.
Cocos nucifera
Olio di cocco. Coltivata largamente nella parte meridionale dell'India, questa pianta viene usata in Ayurveda in tutte le sue parti. L'olio che se ne ricava ha proprietà rinfrescanti, nutrienti, emollienti e antibatteriche. Ha un grande potere calmante su Pitta. Nome comune: Palma da cocco Nome Sanskrito: Naarikela
Crocus sativus
Lo Zafferano è una pianta estremamente pregiata e di grande importanza nella tradizione ayurvedica. Il suo utilizzo sulla pelle favorisce l’uniformità del colorito attenuando le discromie, contrasta la formazione di radicali liberi, tonifica, compatta e purifica la pelle. È una pianta tridosha. Nome comune: Zafferano Nome Sanskrito: Kumkuma
Curcuma longa
Ampiamente coltivata in tutta l’India, questa pianta, di cui principalmente si impiega la radice, è considerata l’ oro delle spezie per la sua preziosità. Le sue proprietà antisettiche, lenitive, antiossidanti, depurative, detossinanti sono state ampiamente dimostrare anche dalla scienza moderna. Svolge un’importante azione di eliminazione delle tossine e di coadiuvate de nel nutrimento dei tessuti e ristrutturazione cutanea. Agisce su tutti e tre i dosha. Nome comune: Curcuma Nome Sanskrito: Haridra
Elettaria Cardamomum
Il Cardamomo appartenente alla famiglia delle Zingiberacee, è una delle spezie più antiche e costose, i suoi semi infatti erano già apprezzati in India molto prima dell’era cristiana. Cresce allo stato spontaneo nelle foreste pluviali dell’India meridionale e di Sri Lanka, ad altitudini comprese fra 750 e 1500 m. oltre che nei paesi d’origine, ora si coltiva ampiamente in Guatemala, Tanzania e Vietnam. Ha proprietà drenanti, aromatizzanti, tonici e riscaldanti. Pacifica Vata e Kapha. Nome comune: Cardamomo Nome Sanskrito: Eladi
Emblica officinalis
Questa pianta la si può trovare nell’altopiano del Deccan, nelle regioni costiere e nella zona del Kashmir. È nota in ayurveda per le sue proprietà astringenti, antiossidanti e seboriequilibranti. È considerata un Rasayana. È anch’ essa una pianta che pacifica tutti i Dosha, ma in particolar modo agisce sul Dosha Pitta poiché ha un’azione rinfrescante. Il suo nome in sanscrito è Amalaki o Amla. Nome comune: Emblica Nome Sanskrito: Amla
Glycyrrhiza glabra
In India, questa pianta è coltivata in medioriente e in parte del sud-est asiatico. È rinfrescante, astringente e lenitiva. Migliora notevolmente l’aspetto della cute e stimola la ristrutturazione cellulare. Agisce pacificando gli eccessi di Vata e Pitta. Nome comune: Liquirizia Nome Sanskrito: Yashti
Hemidesmus indicus
Si tratta di una pianta rampicante diffusa in tutta l’India. La sua azione coinvolge tutti i Dosha, in particolare Pitta e Kapha. Ha proprietà astringenti, lenitive, contrasta l’accumulo di tossine a livello cutaneo e stimola la ristrutturazione cellulare per ridare energia e vitalità ai tessuti Nome comune: Salsapariglia Indiana Nome Sanskrito: Sariva
Piper longum
Parente stretto del più comune pepe nero, immancabile su tutte le nostre tavole, il Pepe lungo ha un gusto più pungente, aromatico e caldo. Questa varietà di pepe è tipica del subcontinente indiano dove è apprezzata e utilizzata sia come spezia per preparare gustosi piatti sia come pianta officinale nella preparazione di formule ayurvediche tradizionali come integratori, paste, oli ayurvedici e mix di polveri. • Supporta la digestione attivando il Fuoco digestivo (agni) • Promuove la corretta circolazione • Aiuta la detossinazione profonda dell’organismo • Mantiene libero il tratto respiratorio • È un tonico rigenerante • È riscaldante e stimolante • Pacifica Vata e Kapha in eccesso Nome comune: Pepe lungo Nome Sanskrito: Pipali
Rubia cordifolia
Questa pianta rampicante tipica della zona nord-ovest dell’Himalaya, è ampiamente utilizzata nella tradizione delle medicine orientali, tra cui anche l’Ayurveda. Tra le sue numerose proprietà troviamo l’essere astringente e rinfrescante; migliora notevolmente il colorito e l’aspetto della pelle andando ad agire anche sulle discromie della cute. Nome comune: Robbia Indiana Nome Sanskrito: Manjishtha
Sesamum indicum
Il sesamo è una pianta erbacea perenne originaria dell’India e dell’Africa. Dai suoi semi di ricava un olio di elevata qualità che può essere impiegato sia per uso esterno come olio da massaggio o come base di cosmetici naturali; sia per uso alimentare come olio per cucinare e condire. Ne esistono diverse varietà che differiscono principalmente per la diversa colorazione dei semi. L’olio di sesamo è stato oggetto di numerose ricerche scientifiche nell’arco degli ultimi decenni: sono state dimostrate le sue proprietà antibatteriche e antiossidanti. Massaggiato sulla pelle penetra in profondità nutrendo i tessuti e neutralizzando i radicali liberi. Le molecole di olio di sesamo sono in grado di legarsi alle tossine presenti nel corpo e ne facilitano l’eliminazione sia attraverso la pelle sia stimolando le funzioni fisiologiche dell’organismo. È ricco di acido oleico e linoleico, fonte di acidi grassi essenziali omega 3 e 6 e di numerosi minerali come ferro, magnesio, rame, fosforo e soprattutto calcio. Grazie a queste proprietà l’olio di sesamo mantiene la pelle nutrita ed elastica; inoltre, è indicato anche per il massaggio di bambini e anziani. Sono presenti nell’olio di sesamo otto amminoacidi essenziali importanti per il cervello, ecco perché nella medicina ayurvedica viene consigliato per il massaggio di testa e cuoio capelluto. Nome comune: Sesamo Nome Sanskrito: Tila
Sida cordifolia
La Sida Cordifolia appartiene alla famiglia della Malva. Essa cresce in tutta l’Asia e in particolar modo in India nel sud della Cina e Nepal. Può donare forza ed energia ed è un buon “rasayana”, ossia promotore di longevità; è inoltre un tonico generale perchè incide sia sul corpo, sia sulla mente. Riequilibria Vata, Pitta e Kapha. Nome comune: Sida Cordifolia Nome Sanskrito: Bala
Terminalia bellerica
Di questa pianta comune nelle foreste e nelle pianure dell’India se ne utilizza normalmente il frutto. È nota per le sue proprietà benefiche sulla circolazione, tonificanti e che migliorano l’aspetto della pelle. I testi vedici la riconoscono come una pianta che pacifica tutti i Dosha, ma più specificatamente Kapha. È conosciuta anche come Bibithaki. Nome comune: Mirabolano Bellerica Nome Sanskrito: Bibithaki
Terminalia chebula
Questa pianta ha un’ estrema importanza nella tradizione ayurvedica. È una dei tre “frutti” che compongono la preparazione Triphala. Nello specifico, questa pianta ha grandissime proprietà antiossidanti e antibatteriche. Inoltre, agisce in profondità favorendo l’eliminazione delle tossine accumulate nel canali. È considerata una pianta tridoshica, ossia la cui azione è volta al riequilibrio di tutti i Dosha, ma soprattutto Vata. È conosciuta anche con il nome di Haritaki. Nome comune: Mirabolano Nome Sanskrito: Haritaki
Tinospora Cordifolia
Considerata una delle piante ringiovanenti (rasayana) più importanti della medicina ayurvedica, la Tinospora agisce aiutando l’immunità della fisiologia, promuove le funzioni degli organi adibiti a filtrare le tossine, migliora l’aspetto della pelle, e coadiuva l’equilibrio di tutti e tre i Dosha. Nome comune: Tinospora Nome Sanskrito: Goduchi
Withania somnifera
Conosciuta anche con il suo nome in sanscrito si Ashvaganda, la Whitania Somnifera possiede proprietà riscaldanti, tonificanti, stimolanti e astringenti. Favorisce la ristrutturazione della pelle e agisce come pacificante di Vata e Kapha in eccesso. Nome comune: Ginseng Indiano Nome Sanskrito: Ashwaganda